Essere genitori, la gestione della relazione con i figli
Si sa nessuno insegna ad essere genitori, e anche quando si è genitori
molto ben informati, interessati e volenterosi, comunque si possono
compiere degli errori nell’allevare ed educare i propri figli, ma
soprattutto essere spesso consumati dal dubbio di non essere dei
“bravi genitori”.
Dobbiamo considerare che il rapporto con i figli è il frutto di un lavoro interno di confronto ed identificazione con il “bambino che siamo stati” e che rivediamo nel nostro figlio, con i “genitori che abbiamo avuto” e che rivediamo in noi stessi divenuti genitori, in rapporto con i “genitori che vorremmo essere” e i “figli che vorremmo avere”, un continuo lavorio interno di desideri, idealizzazioni, a volte cocenti delusioni o svalorizzazioni che possono rendere il genitore non lucido nel suo difficile compito di cura.
Le emozioni che animano il rapporto genitori figli sono solitamente molto intense, non solo l’amore e la dedizione, ma spesso anche la rabbia, la frustrazione, fino anche a volte l’inconfessabile rifiuto.
Gestire tutto questo può non essere semplice e a volte richiedere un aiuto psicologico per permettere al genitore di ritrovare serenità ed equilibrio interno, magari anche solo per un breve periodo relativo ad un passaggio evolutivo del figlio o per affrontare un particolare problema, come una malattia, una difficoltà scolastica, un disturbo comportamentale.
Le diverse età di un figlio pongono molte sfide ad un genitore.
Nei primi anni di vita di un bambino i genitori devono imparare a gestire una creatura nuova che non conoscono e che non comunica attraverso il linguaggio verbale, confrontarsi con i consigli che arrivano graditi o inopportuni dai conoscenti, imparare a gestire un’agenda quotidiana molto più intensa e faticosa, tutelare e coltivare la relazione di coppia all’interno della nuova condizione di genitorialità.
La crescita del bambino pone ai genitori il complicato ma necessario compito di insegnare le regole, con la conseguente e a volte ardua gestione della rabbia dei figli. Porre i limiti può essere per alcuni genitori un compito doloroso che stride con il bisogno di una relazione affettiva e calda con i figli, generando quindi un cortocircuito interno.
Con l’arrivo dell’eta scolare si possono presentare difficolta sociali o d’apprendimento del figlio che possono mettere anche profondamente in crisi il sistema famiglia. Per non parlare dell’adolescenza che viene a volte percepita quasi come una patologia, per i repentini e tumultuosi cambiamenti che comporta e l’evoluzione spesso conflittuale della relazione con i genitori.
Anche la fase del giovane adulto può essere un periodo complicato che interessa i genitori perché come sappiamo le convivenze si prolungano per anni e l’uscita del figlio dal nucleo famigliare spesso è necessariamente procrastinato. In questa fase potrebbero emergere difficolta che non si sono mai viste prima, ad esempio un figlio studente da sempre molto bravo che improvvisamente si blocca agli studi universitari.
Di fronte a tutti questi passaggi evolutivi ed eventuali problematiche che emergono potersi confrontare con un professionista esterno alla famiglia potrebbe essere una grande fonte di appoggio e conforto per un genitore.
Dobbiamo considerare che il rapporto con i figli è il frutto di un lavoro interno di confronto ed identificazione con il “bambino che siamo stati” e che rivediamo nel nostro figlio, con i “genitori che abbiamo avuto” e che rivediamo in noi stessi divenuti genitori, in rapporto con i “genitori che vorremmo essere” e i “figli che vorremmo avere”, un continuo lavorio interno di desideri, idealizzazioni, a volte cocenti delusioni o svalorizzazioni che possono rendere il genitore non lucido nel suo difficile compito di cura.
Le emozioni che animano il rapporto genitori figli sono solitamente molto intense, non solo l’amore e la dedizione, ma spesso anche la rabbia, la frustrazione, fino anche a volte l’inconfessabile rifiuto.
Gestire tutto questo può non essere semplice e a volte richiedere un aiuto psicologico per permettere al genitore di ritrovare serenità ed equilibrio interno, magari anche solo per un breve periodo relativo ad un passaggio evolutivo del figlio o per affrontare un particolare problema, come una malattia, una difficoltà scolastica, un disturbo comportamentale.
Le diverse età di un figlio pongono molte sfide ad un genitore.
Nei primi anni di vita di un bambino i genitori devono imparare a gestire una creatura nuova che non conoscono e che non comunica attraverso il linguaggio verbale, confrontarsi con i consigli che arrivano graditi o inopportuni dai conoscenti, imparare a gestire un’agenda quotidiana molto più intensa e faticosa, tutelare e coltivare la relazione di coppia all’interno della nuova condizione di genitorialità.
La crescita del bambino pone ai genitori il complicato ma necessario compito di insegnare le regole, con la conseguente e a volte ardua gestione della rabbia dei figli. Porre i limiti può essere per alcuni genitori un compito doloroso che stride con il bisogno di una relazione affettiva e calda con i figli, generando quindi un cortocircuito interno.
Con l’arrivo dell’eta scolare si possono presentare difficolta sociali o d’apprendimento del figlio che possono mettere anche profondamente in crisi il sistema famiglia. Per non parlare dell’adolescenza che viene a volte percepita quasi come una patologia, per i repentini e tumultuosi cambiamenti che comporta e l’evoluzione spesso conflittuale della relazione con i genitori.
Anche la fase del giovane adulto può essere un periodo complicato che interessa i genitori perché come sappiamo le convivenze si prolungano per anni e l’uscita del figlio dal nucleo famigliare spesso è necessariamente procrastinato. In questa fase potrebbero emergere difficolta che non si sono mai viste prima, ad esempio un figlio studente da sempre molto bravo che improvvisamente si blocca agli studi universitari.
Di fronte a tutti questi passaggi evolutivi ed eventuali problematiche che emergono potersi confrontare con un professionista esterno alla famiglia potrebbe essere una grande fonte di appoggio e conforto per un genitore.